mercoledì 7 dicembre 2011

London Day 6.

                                                                         *Foto scattata by myself*


Il sesto giorno siamo andati a Camden Town.
E' qualcosa che VA VISITATA a tutti i costi.
Quelle strade circondate da negozi con insegne stranissime, tipo scarpe converse alate, dragoni giganti o gigantografie di macchine d'epoca.
E' il mercatino che io ho sempre desiderato vedere, ma che qui in Italia dubito ci sia.
Ho comprato il paraorecchie, fantastico.
Siamo anche andati anche a Regent's park (stupendo, con degli scoiattoli ADORABILI) e quindi allo zoo di Londra ( che si trova praticamente nel parco).
Stupendo anche quello. Animali di ogni specie. Dalla scimmia al lemure, dallo scoiattolo alla formica xD
Si, anche scarafaggi e formiche :D
In ogni caso Londra è stupenda in toto, davvero.
Siamo ritornati da Harrods, e Stefy ha comprato il primo libro in lingua inglese ed una penna a forma di bacchetta di Hermione, nello shop di Harry Potter, al terzo piano
Il tipozzo alla cassa, vestito da studente di Hogwarts, nota che sono incantato nel guardare un poster lenticolare che mostra Harry e Voldemort.

Lui:" Do you love it?"
IO: "Oh, yes! *ç*"
Paghiamo e stiamo per andare via, quando all'improvviso ci ferma
"Wait... This is a Magic!" Dice agitando le mani e cacciando due poster di quelli da sotto il banco.
Noi: "Ohhh *ç* thank you!"
Lui: "Wait... Another Magic!"
Si abbassa e caccia da sotto il banco una maglia di Harry Potter e i doni della morte parte 2.
Noi : *Sbaaaaaav*
Lui ride,ne prende un'altra, fa segno di tacere ed esclama...
" Two Tshirts!"
Io: "Ooooh, Thank you so muuuuch!" *ç*
Avrebbe dovuto regalare soltanto UN poster ed UNA tshirt.
Se questo non è essere Fortunati! :D

Siamo anche andati a vedere il binario 9 e 3/4 di Harry Potter, alla stazione di King's Cross, con tanto di carrello nel muro.
E' davvero fantastico!
Piccadilly di sera è qualcosa che ti toglie il fiato.
E' qualcosa che ti fa venire voglia di diventare Londinese all'istante.
Si. Quando ho realizzato che sarei dovuto andare via e tornare in Italia, ho pianto.
Non volevo andarmene. Non volevo tornare alla merda di tutti i giorni. Non volevo tornare in quel paese di pregiudizi e di gente che ti squadra da testa a piedi e ti prende in giro ridendo anche di come ti vesti.
Dopotutto, chi ne ha creato anche un programma su realtime? Gli italiani.
Che schifo.
Ma io ci tornerò, e farò di tutto per restarci.
Dal momento in cui sono salito sull'aereo, le cose da raccontarvi sono finite, quindi non mi cimenterò ad appesantire questo post con la descrizione delle mie lacrime.
Alla prossima.
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